In un contratto di locazione il conduttore è obbligato a restituire l’immobile in buono stato di conservazione, possibilmente perfetto e integro. Ovviamente rimanendo sempre nei limiti di tolleranza che rientrano nell’uso di destinazione. Quindi che fare in caso in cui l’inquilino danneggia l’appartamento?
E’ del tutto normale che alcune pareti siano ingiallite o che presentino dei fori per appendere quadri, specchi, mensole, ecc. Così come è lecita l’usura di alcuni impianti. Non è invece ammissibile il danneggiamento o la rottura di un sanitario, di una porta o la lacerazione di una tenda.
Il conduttore infatti è obbligato a custodire nel modo adeguato l’immobile che gli è stato concesso. Se dovesse violare tale obbligo, per lui si parla di responsabilità di tipo sia risarcitorio che penale.
Non è raro che i proprietari, una volta che gli viene restituita la chiave dell’appartamento, si ritrovano di fronte all’asportazione di diversi elementi d’arredo. In particolare mobili, lavandini, termosifoni, sanitari, infissi, finestre e porte. Questi sono i casi in cui è possibile denunciare l’inquilino che si è macchiato del reato di danneggiamento.
Secondo la Corte di Cassazione, i reati che possono essere ascritti al conduttore sono due. Sia nel caso in cui distrugge, in tutto o in parte, l’abitazione; sia nel caso in cui sottrae alla stessa degli oggetti che non gli appartengono. Per questo motivo, sono in costante aumento le querele nei confronti di un inquilino che danneggia l’appartamento.
La responsabilità civile del conduttore
La responsabilità è sempre del conduttore anche se a provocare i danni siano terze persone presenti in casa.
In questi casi, l’inquilino è chiamato al risarcimento danni nei confronti del proprietario dell’immobile, compresi i canoni dovuti fino alla scadenza del contratto.
Invece, nel caso in cui i danni si sono verificati per circostanze inevitabili e imprevedibili, l’inquilino non può essere considerato responsabile nei seguenti casi:
- se i danni sono collegati all’invecchiamento del bene, come le tracce di mobili o quadri sui muri oppure di fori sulle pareti;
- se riesce a dimostrare che il deterioramento o la distruzione è soltanto causale e, quindi, non imputabile a lui o ad altre persone che hanno utilizzato o goduto della cosa.
Nell’eventualità in cui il proprietario dell’immobile vuole chiedere il risarcimento dei danni subiti, dovrebbe prima di procedere far effettuare una perizia da parte di un tecnico specializzato e presentarla come prova dell’entità dei danni. Se il tecnico viene nominato dal Tribunale è meglio.
La Cassazione afferma che se l’inquilino danneggia l’appartamento gravemente, deve non soltanto rimborsare le spese per i lavori di riparazione, ma anche risarcire il proprietario per tutto il tempo in cui l’appartamento è rimasto sfitto a causa dei lavori di cui sopra.
La responsabilità penale del conduttore
Nel caso in cui l’inquilino danneggia l’appartamento volontariamente, magari a causa dello sfratto avuto in quanto inquilino moroso, questo atteggiamento viene considerato consapevole e in malafede.
Poiché il reato, in questo caso, è di natura dolosa, l’inquilino può essere denunciato per danneggiamento aggravato. Inoltre è anche presente il reato di appropriazione indebita se il conduttore ha volutamente sottratto oggetti dall’appartamento di proprietà del locatore.