Quando viene stipulato un contratto di locazione, (art. 1571 del codice civile) il locatore ha l’obbligo di far godere il proprio immobile al conduttore per uso abitativo o per uso commerciale. Bene che può essere goduto dietro corrispondenza di un canone per un certo periodo di tempo.
Accade talvolta che il conduttore non adempie al pagamento dei canoni di locazione mensili, venendo così meno al proprio obbligo contrattuale. La legge in questo caso mette a disposizione del locatore strumenti appropriati per provvedere al recupero di canoni scaduti non pagati e del proprio appartamento.
Le forme di tutela sono il decreto ingiuntivo e La procedura di sfratto. Vediamo nello specifico in cosa consiste il decreto ingiuntivo per i canoni di locazione.
Cos’è il decreto ingiuntivo
Con l’intimazione per convalida di sfratto, come previsto dagli art. 658 e 664 c.p.c., il locatore può chiedere anche l’emissione di un decreto ingiuntivo di pagamento, che ha per oggetto i canoni di locazione scaduti. Questi comprendono anche quei canoni che scadranno fino al rilascio dell’immobile, nei confronti del conduttore.
Per il recupero canoni di locazione non pagati, quindi, bisogna chiedere al giudice di emettere un decreto ingiuntivo dell’importo pari a tutti gli arretrati non versati. L’importo deve comprendere gli arretrati maggiorati degli interessi maturati nel frattempo e le spese legali.
Il decreto ingiuntivo emesso dal giudice è immediatamente esecutivo. Questo intima il debitore ad adempiere al pagamento di una somma di denaro entro un lasso di tempo stabilito, solitamente 40 giorni, entro il quale il debitore, in caso di locazione abitativa, può anche opporsi.
Nei casi di locazione ad uso abitativo, come prevede l’art. 615 codice procedura civile, il conduttore può contestare il titolo esecutivo quando non ha avuto la facoltà di ottenere quello che viene definito termine di grazia.
A prescindere dal valore dei canoni non pagati di locazione, è il tribunale ad avere la competenza in materia di decreto ingiuntivo. Inoltre, è importante sottolineare che l’unico giudice competente è quello della località in cui si trova l’appartamento oggetto della questione.
Modalità di recupero canoni
Il decreto ingiuntivo è una formula esecutiva che legittima il locatore ad agire contro il conduttore mediante esecuzione forzata e consente di ottenere anche il pignoramento dei beni.
Se entro 10 giorni il creditore non recupera i canoni di locazione arretrati e tutti gli interessi maturati, potrà procedere richiedendo il pignoramento del conto corrente.
Il pignoramento può essere anche mobiliare e può essere applicato sugli immobili di proprietà dell’inquilino presenti nell’appartamento.
E’ importante sottolineare che le spese processuali saranno incluse nell’importo che il conduttore moroso deve restituire al locatore dopo la sentenza del giudice. In questo modo il proprietario ha la possibilità di recuperare i danni subiti.
Importanza di affidarsi a professionisti
E’ fondamentale che il locatore che decide di chiedere il decreto ingiuntivo per il recupero dei canoni di locazione si rivolga a professionisti esperti, che sanno come gestire la questione e possono consigliare la giusta strategia processuale da intraprendere per evitare di perdere tempo e denaro.