Quando si acquista una casa all’asta, è molto difficile prevedere quando l’immobile occupato verrà liberato. Spesso le case pignorate sono ancora occupate dai debitori e dalle loro famiglie.
In questo articolo parleremo di come avviene lo sfratto e quanto tempo ci vorrà per lo sgombero dell’immobile.
Come liberare la casa comprata all’asta
È importante notare che, rispetto a qualche anno fa, sono cambiate le regole per la richiesta di liberazione di un immobile all’asta.
Per le procedure esecutive successive al 13 febbraio 2019, è ora previsto che il debitore in procedura esecutiva e i suoi familiari possano continuare a risiedere nell’immobile fino a quando non viene emesso l’atto di trasferimento.
D’altra parte, prima di questa modifica, il giudice poteva ordinare al debitore la liberazione dell’immobile anche prima dell’asta.
A seguito delle modifiche apportate dalla legge n. 8 del 28 febbraio 2020, esistono ora due metodi di sfratto casa asta:
- per mano del custode giudiziario tramite l’ordine di rilascio che è contenuto nel decreto di trasferimento;
- ad istanza dell’aggiudicatario.
Se il nuovo proprietario vuole usufruire dell’esenzione a spese della procedura, cioè a spese del custode, deve assolutamente fare una richiesta ad hoc.
Dopo questa procedura, devono trascorrere almeno 60 giorni, e non più di 120 giorni, dalla pronuncia della decisione del giudice per il rilascio definitivo.
Il nuovo proprietario dovrà presentare domanda al momento del pagamento o, in ogni caso, entro 30 giorni dal pagamento. Solo allora l’ordine di liberazione sarà incluso nell’atto di trasferimento.
Se non viene presentata un’istanza di liberazione, l’aggiudicatario può chiedere lo svincolo solo attraverso una procedura esecutiva tramite l’ufficiale giudiziario.
Spese liberazione immobile: chi le paga?
Le spese di liberazione immobile occupato, compresa la rimozione dei mobili, non saranno a carico dell’aggiudicatario della presente procedura.
Stesso discorso se l’immobile viene trasferito con i mobili del debitore nell’ambito del procedimento esecutivo. In pratica, lo sfratto viene eseguito dal custode, che si fa carico dei costi di questa procedura.
Tempistica di sfratto
A partire dalla data di emissione del decreto di trasferimento, l’aggiudicatario può richiedere il rilascio immediato dell’immobile. Questo perché nella stessa decisione di trasferimento, il tribunale impone anche un’ingiunzione che impone al debitore di liberare l’immobile.
Tuttavia, se necessario, il debitore può cercare di negoziare con l’aggiudicatario una proroga del termine per lo sfratto, fissando un periodo massimo entro il quale l’immobile deve essere lasciato libero.
Se il termine non viene rispettato, l’assegnatario può avviare una procedura esecutiva di rimozione forzata per liberare l’immobile.
Tenere presente però che tale procedura può richiedere fino a quattro o cinque mesi o anche più, a seconda che nell’immobile vivano figli minori o persone disabili.
Quanto tempo invece occorre per liberare l’immobile se viene messo all’asta con un contratto di locazione a tempo indeterminato?
Il consiglio è di avere pazienza e di accelerare i tempi, che dipendono interamente dall’acquirente. Ad esempio, accordarsi sul saldo prezzo prima della scadenza indicata dal tribunale (di solito 120 giorni). In questo modo è possibile guadagnare almeno due mesi.